giovedì 2 ottobre 2014

...MA QUANTO VALE??

Ecco la prima (scontata) domanda che salta fuori ogni volta che mostriamo un oggetto strano. E notate bene che il termine "strano" è voluto. Non è sinonimo di "raro". E dove anche lo fosse non è sinonimo di "costoso". Insomma collezionare curiosità non vuol dire andare alla ricerca di un violino Stradivari o di un Capodimonte sperando di sbancare la lotteria..

Purtroppo nell'immaginario comune tendiamo a quantificare il valore di un oggetto secondo nostri parametri, stabilendo che tutto ciò che è insolito è anche raro, se è raro è costoso.
Ovviamente non è così. Anzi questo pensiero è fonte di migliaia di annunci su internet e migliaia di bancarelle ai mercatini con richieste fuori da ogni logica.

Oggetti da collezione, o semplicemente curiosità, hanno sicuramente un valore. Storico, spesso affettivo, ovviamente anche economico. Ma raramente quest'ultimo è oggettivo e quantificabile secondo un presunto "listino universale del collezionista". Certo, quando contratto davanti ad una bancarella, la domenica mattina, dovrei avere una vaga idea di cosa sto contrattando, perchè a ciascun "mi piace" è ovviamente associato un "quanto costa?", ma il valore pecuniario di un oggetto non lo faccio io nè il venditore. Lo fa la richiesta. Ci sono oggetti che valgono una fortuna perchè molto richiesti dai collezionisti. Ci sono altri oggetti splendidi che non valgono il materiale con cui sono fatti.

Quindi, morale della favola? noi collezioniamo "perchè ci piace", non perchè è remunerativo. Un conto è coltivare una passione, un altro è essere ossessionati dall'idea che ogni oggetto che possediamo possa essere il santo Graal che un qualche collezionista da chissà quale parte del mondo sta cercando da una vita.. :-)

M&M's...

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